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Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino - Edizione 2023

Nel Marzo 2023 il mio bozzetto per il Concorso per la Realizzazione del Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino (AR) è stato selezionato dalla Commissione Giudicatrice per rappresentare la manifestazione.



Il bozzetto avrebbe dovuto interpretare, riferirsi e ispirarsi al l’immagine della Madonna delle Grazie del Rivaio, la denominazione della Città di Castiglion Fiorentino, i colori dei tre Rioni Castiglionesi e l’anno della manifestazione, con riferimento alla corsa dei cavalli.

Ringrazio la commissione che ha scelto il mio lavoro e ringrazio l’amministrazione di questo Comune così speciale, che si impegna con cura incessante nel celebrare le proprie tradizioni.

Composizione

L'opera si struttura su due elementi principali: un’architettura esterna monocroma che rappresenta la cornice di una scena centrale, principale, a colori. La cornice esterna si ispira alla struttura dell’altare parietale ecclesiastico in uso a partire dal Rinascimento, i cui esempi si ritrovano anche in molte chiese del Comune di Castiglion Fiorentino, tra cui si cita la bella San Francesco dove pure sono presenti soluzioni più lineari.



Interno della Chiesa di San Francesco a Castiglion Fiorentino

Questo tipo di decorazione prevede un alzato generalmente in pietra, qui reso con disegno monocromo, recante elementi scultorei e giochi di grottesche. Nella porzione superiore due cherubini sorreggono e mostrano lo stemma del Comune di Castiglion Fiorentino con il suo San Michele Arcangelo raffigurato nell’atto di uccidere il drago/demonio. Nella porzione inferiore è celebrato un tributo ai frutti della terra e dell’estate, doni delle nostre valli e del bel sole dei giorni del Palio. Sulla fascia terminale due figure femminili, che impersonificano le due valli, la Valle di Chio e la Val di Chiana, annunciano l’edizione 2023 (in numeri romani) del Palio dei Rioni in Castiglion Fiorentino.


Qua e là la costruzione è arricchita da fantasie e figure di grottesche, proprio secondo la moda del tempo.

Il rimando alla decorazione e architettura Rinascimentale vuole essere un omaggio ad uno dei periodi di forte sviluppo e splendore artistico del Comune, che vede negli interventi su edifici pubblici e clericali la realizzazione di alcuni dei tratti distintivi che lo caratterizzano tutt’oggi. Inoltre, il Rinascimento rimane una cifra di gusto e prestigio universalmente legata alla Toscana ed in particolare alla zona del Fiorentino e Aretino agli occhi dei nostri connazionali e dei nostri ammiratori (leggi: turisti) esteri.


La presenza della cornice fin qui descritta nella sua declinazione architettonica, è però anche un rimando alle grafiche e stampe presenti nei frontespizi dei testi maggiori letterari e dotti del passato, e pertanto vuole qui conferire un accenno più espressamente bidimensionale. In questo senso l’elaborato assume anche le connotazioni di una illustrazione, e si fa per questo meno massivo e quasi onirico, immaginario.


L’idea del frontespizio di un libro è sorretta da un sentimento tanto semplice quanto poetico: il Palio è una storia ... la nostra storia più autentica e originale, che racconta una delle vicende più emozionanti, condivise e care del nostro amato piccolo grande paese.

Al centro della rappresentazione, a mo’ di Pala d’Altare e pertanto coerentemente dedicata alla protagonista della Festa del Palio, è raffigurata la Madonna portata da un docile cavallo.



Iconografia della Figura Centrale

L’immagine rappresenta la Vergine Maria abbigliata secondo l’iconografia della Madonna delle Grazie della Chiesa del Rivaio, a cui il Palio è dedicato. Il manto blu, la corona ed il nimbo dorato sono i tre principali e più evidenti attributi, che la rendono di facile identificazione.


La Madonna è raffigurata a cavallo, secondo una iconografia assolutamente non comune e volutamente innovativa ideata appositamente per questo studio.

La Madonna infatti compare in sella ad un animale solamente nelle raffigurazioni del tema della “Fuga in Egitto”, laddove al fianco di Giuseppe che la precede camminando, e con il piccolo Gesù in braccio, viene normalmente raffigurata sulla groppa di un asino. Nell’episodio, riportato solo dal Vangelo secondo Matteo (2,13-23), i tre scappano in Egitto dopo la visita dei Magi, per aver appreso che re Erode il Grande intende far uccidere i bambini della zona di Betlemme (Strage degli Innocenti).

Ad oggi è documentato un solo caso di Madonna a cavallo, nota anche come “Madonna delle Milizie”, una iconografia atipica presente esclusivamente in alcune aree della Sicilia, dove l’ideazione intende celebrare, secondo alcuni testi dei Sec. XVI e XVII, una ipotetica battaglia avvenuta nel 1091 tra Normanni e Saraceni e vinta dai primi per il provvidenziale intervento della Vergine apparsa su un cavallo bianco. Non esisterebbero, a quanto risulta, altre raffigurazioni della Vergine a cavallo nella Storia dell’Arte - né esisterebbero documenti attendibili sulla formazione del culto relativo alla Madonna delle Milizie.

Ora, non che una iconografia la si possa inventare da un giorno all’altro, ma si è qui voluto attingere ad una soluzione che, se pure documentata in arte, si ponesse per la prima volta distante dalle consuete rappresentazioni della Vergine a fianco/sopra/sotto i tre o più cavalli rispondenti ai tre Rioni di Castiglion Fiorentino, apparsi spesso nelle notevoli rappresentazioni sui bei drappi delle passate edizioni. Questa elaborazione rappresenta un unicum nella storia del Palio dei Rioni.


In questa scena la Madonna delle Grazie, raffigurata sul destriero, vuole essere un rimando indiretto, pacato e quasi cavalleresco alla corsa dei ronzini. Il gruppo è circondato da tre lembi di stoffe, drappi, che raffigurano ognuno i colori dei tre Rioni in gara: giallo-rosso per il rione di Porta Romana (vincitore della passata edizione per questo in un certo senso più in lontananza rispetto agli altri), bianco-azzurro per il Rione del Cassero (proteso in verticale come il bastione da cui prende nome) e verde-arancio per il Rione di Porta Fiorentina che si accinge come gli altri ad essere raggiunto dal gesto benedicente della Vergine con braccio teso. Quest’ultimo un rimando alla cerimonia di benedizione degli animali che si svolge prima della corsa presso la Chiesa del Rivaio.

L’effetto vuole essere quello di una sorpresa, di una inaspettata carica di bellezza di forme e di simboli, di volti e di emozioni, di abbondanza di significati nascosti ma allo stesso tempo per tutti intuibili, che suscitano insieme curiosità ed ammirazione, reverenza e rispetto per una storia grande e mai esaurita, quale è, in una parola, il nostro paese Castiglion Fiorentino agli gli occhi di chi lo conosce, o di chi lo scopre per la prima volta.


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